Bruxismo

Il Bruxismo è un’attivazione ritmica dei muscoli masticatori caratterizzata dal serramento e/o digrignamento dei denti e/o dal serramento della mandibola. Il bruxismo si può manifestare durante il sonno (bruxismo del sonno) o durante la veglia (bruxismo della veglia).


Il bruxismo del sonno può determinare il tipico rumore da digrignamento dei denti. Questo fa si che, come per il russamento, sia in genere il partner del bruxista a lamentarsi del rumore da digrignamento e a segnalare il problema. Le cause del bruxismo del sonno sono sconosciute: ansia e stress sono due fattori di rischio probabili anche se ancora manca la prova definitiva. Ansia e stress sono invece due fattori determinanti il bruxismo da svegli: la gestione dello stress che ci circonda diventa fondamentale per risolvere questo problema.

 

Ricerche recenti hanno dimostrato che il bruxismo del sonno è l’evento finale di un’attivazione del sistema nervoso autonomo che può ripetersi diverse volte durante il sonno. In pratica, durante queste attivazioni, anche se noi continuiamo a dormire e non ci svegliamo, alcune funzioni del nostro organismo si risvegliano: in particolare si assiste ad un aumento dell’attività cerebrale, un aumento della ventilazione polmonare, un aumento della frequenza cardiaca che precede di circa un secondo l’attivazione ritmica dei muscoli masticatori. Se gli episodi di bruxismo (contrazione dei muscoli masticatori preceduta da un aumento della frequenza cardiaca) per ora di sonno sono meno di due il paziente è normale. Se gli episodi sono compresi tra 2 e 4 per ora di sonno il paziente è un bruxista lieve. Se invece gli episodi sono più di 4 per ora di sonno, il paziente è un bruxista da moderato a severo.

 

Circa il 18% dei bambini presenta bruxismo del sonno. Questa percentuale è di circa l’8-12% nella popolazione adulta e scende al 3% tra gli anziani.

 

Le conseguenze del bruxismo sono rappresentate da usura dentale, frattura dei denti o delle loro ricostruzioni (otturazioni o protesi), frattura di impianti, mal di testa, dolore nella regione della faccia, limitata apertura della bocca da dolore muscolare o da dislocazione del menisco dell’articolazione temporomandibolare.

 

La diagnosi di bruxismo è spesso eseguita sulla base dei segni di usura mostrati dai denti: nella realtà l’usura dei denti non è necessariamante correlata ad un bruxismo attuale. Infatti il tessuto dei denti non si rigenera e, pertanto, se un paziente ha digrignato 10 anni fa, i suoi denti mostreranno ancora oggi i segni di quel bruxismo. L’esame di elezione per la diagnosi di questa condizione è la polisonnografia: si tratta di un esame molto complesso che registra tutti i parametri vitali durante il sonno e che viene condotto presso i laboratori del sonno dei reparti di neurologia o pneumologia dove il paziente è costretto a dormire per almeno una notte. Tuttavia le liste di attesa molto importanti e il fatto che il bruxismo non sia una patologia che mette a rischio la vita del paziente, rendono la polisonnografia un esame poco pratico da eseguire per il paziente odontoiatrico. Oggi sono disponibili dispositivi portatili che permettono, in modo semplice e non invasivo, di registrare l’attività dei muscoli masticatori e del cuore del paziente nel proprio letto durante una sola notte (Bruxoff, www.bruxoff.com).

La terapia del bruxismo è rivolta a limitare i danni a carico dei denti, dei muscoli e dell'articolazione temporomandibolare grazie all'utilizzo di placche di svincolo (bite) personalizzate. Le placche in vendita presso le farmacie o i negozi di articoli sportivi proteggono i denti ma non possono aiutare muscoli e articolazioni temporomandibolari.

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